Pharmatek: due ore di sciopero, la proprietà apra il confronto!

Sono oltre 40 le lavoratrici e i lavoratori della Pharmatek PMC di Cremosano a rischio.

È per questo che, per la giornata di lunedì 23 dicembre è stato proclamato, da CGIL CISL e UIL unitariamente, lo stato di agitazione e uno sciopero di 2 ore, dalle 9:30 alle 11:30.

La ditta Pharmatek PCM, del settore chimico, è stata acquisita dalla multinazionale FINE FOOD, la cui sede italiana è a Zingonia, multinazionale che, di recente, ha acquisito anche Eurocosmetics di Trenzano (BS).

Dopo le acquisizioni i segnali per il presente e il futuro della Pharmatek, che conta quasi 50 dipendenti, sono tutt’altro che confortanti: senza consultazioni sindacali è stato variato il CCNL di riferimento, variazione che va approfondita con i sindacati, dal momento in cui vi sono normative che vietano questi passaggi se la condizione è peggiorativa, e non sono stati fatti investimenti che diano la sensazione di una pianificazione aziendale.

La totale assenza di un coinvolgimento dei sindacati nell’operazione di fusione è un grave, nonché anomalo, segnale che mostra il disinteresse per le condizioni dei lavoratori da parte della proprietà.

Il timore di sindacati e lavoratori è che l’operazione porti ad un trasferimento della produzione nella sede di Trenzano, obbligando, nel migliore dei casi, lavoratrici e lavoratori ad uno spostamento di 80km al giorno.

«Se un’azienda acquisisce ci si aspetterebbe che faccia operazioni tese a rafforzare la produzione – sottolinea Mario Santini segretario generale della Filtcem Cgil – e la formazione dei propri nuovi dipendenti, ma tutto ciò non è avvenuto e, anzi, vi è stata una sorta di attesa in surplace per capire, evidentemente, se c’era da investire o da tagliare e ristrutturare. Non ci è ancora uscito dalla mente che la multinazionale voglia svuotare il sito di Cremosano, perché non più redditizio, per trasferire la produzione a Trenzano»

Per l’incertezza della situazione già una decina sono i lavoratori che hanno deciso di andarsene autonomamente e, visto l’atteggiamento della Fine Food, società controllante, che rifiuta sino ad oggi qualsiasi confronto, sembra che l’unica soluzione prospettata per i dipendenti sia un “prendere o lasciare”, ovvero accettare il trasferimento a Trenzano o perdere il posto.

A questo si aggiunge la gravità dei problemi recenti all’impianto di riscaldamento, a causa del quale, attualmente, lavoratrici e lavoratori stanno lavorando al freddo. L’impianto necessiterebbe di pezzi di ricambio che non arrivano. Un altro segnale della totale noncuranza della proprietà.

Le ragioni dello sciopero, per Santini, sono chiare: «Una politica ambigua e contraddittoria dell’azienda che deve cambiare subito, per questo le due ore proclamate di sciopero ci sembrano anche sottostimate. Lavoratrici e Lavoratori necessitano chiarezza sulla propria condizione e sulle prospettive future»

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