Una flat tax che, sommata ai condoni e in barba alla costituzione, aumenta sempre più le disuguaglianze e un sistema di indicizzazione delle pensioni fortemente iniquo che toglie ai pensionati i già scarsi strumenti per affrontare l’inflazione sono gli ingredienti di una ricetta dal gusto di grave ingiustizia sociale.
Il territorio cremonese, come tutte le regioni italiane, è già in forte difficoltà, come notiamo dagli ormai quotidiani report, articoli e dati che ci troviamo di fronte.
Forte con i deboli e debole con i forti: questo è il Governo Meloni, quello che, sui temi fiscali e pensionistici, mette ancora una volta le mani in tasca a lavoratori e pensionati.
Fisco e Flat Tax
La Flat Tax, contrariamente ai principi costituzionali espressi dagli articoli 36 (“il lavoratore ha diritto ad una retribuzione (…) sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”) e 53 (“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”) della nostra Costituzione, compromette la progressività fiscale, essenziale per garantire a tutti uguali trattamenti e opportunità. Questo tipo di tassazione premia chi ha di più, al contrario di quanto necessario al nostro Paese, che avrebbe bisogno di maggiore equità fiscale e fedeltà nei confronti delle tasse, senza ulteriori condoni.
Il sistema attuale penalizza i lavoratori e i pensionati, i quali già contribuiscono fedelmente attraverso le tasse, sottoponendoli a un’aliquota maggiore rispetto a certi lavoratori autonomi, destabilizzando ulteriormente il concetto di solidarietà e giustizia fiscale nel nostro territorio e nel Paese.
È iniquo pensare che un pensionato con un reddito fino a 15.000€ paghi il 23% in tasse, un lavoratore con reddito fino a 25.000€ ne paghi il 25% e un autonomo paghi solo il 15% fino a 85.000€.
Così come è iniquo pensare che chi non ha pagato le tasse sia premiato con l’ennesimo condono (o “pace fiscale”, che sembra più bello).
È evidente: questo governo, nei fatti, premia chi ha già di più, sempre a spese di chi da anni, ormai, fatica ad arrivare a fine mese.
Pensioni e Indicizzazione
Per non parlare dell’indicizzazione delle pensioni: ancora una volta pensionate e pensionati vengono utilizzati come bancomat per fare cassa. È semplicemente inaccettabile.
Il Governo, già con l’intervento dello scorso anno, ha definito un meccanismo per blocchi fortemente iniquo e penalizzante, con un taglio pari a 10 miliardi nel biennio 2023-24.
Come certifica l’ufficio parlamentare di bilancio, i pensionati rappresentano i soggetti più vulnerabili all’inflazione e già faticano sotto il peso dell’IRPEF. Per questo il sistema di indicizzazione delle pensioni è decisivo per salvaguardare il potere d’acquisto dei pensionati, eroso dai rincari su beni di prima necessità e spese sanitarie.
Si direbbe quindi logico migliorare questo meccanismo. Eppure ancora una volta la realtà supera l’immaginazione e, dopo tanti annunci ma senza avere mai aperto un confronto con il sindacato, questo governo riesce a penalizzare ulteriormente quelle fasce deboli già particolarmente in difficoltà.
La Mobilitazione
Per tali ragioni, SPI CGIL Cremona, con 3 pullman e 150 persone, sarà presente a Roma il 7 ottobre alla manifestazione nazionale “La Via Maestra”, a cui hanno aderito oltre 100 associazioni, per difendere la Costituzione e far sentire la voce del nostro territorio.
La manifestazione sarà un momento cruciale per ribadire l’esigenza di un sistema fiscale più equo e di interventi che salvaguardino i diritti e il benessere dei pensionati. Continueremo a mobilitarci e a chiedere un confronto con il governo per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati, opponendoci a decisioni che compromettono la loro esistenza libera e dignitosa.
Mimmo Palmieri
Segretario Generale SPI CGIL Cremona