Il voto come diritto e dovere, per decidere in quale futuro vivremo, in città, in provincia e in europa
L’8 e il 9 giugno prossimi si terranno le elezioni in molti comuni della nostra Provincia di Cremona, insieme alle elezioni europee.
La CGIL di Cremona considera l’elezione del sindaco un’opportunità fondamentale per esercitare il diritto di voto e affermare i diritti del lavoro e la dignità delle persone. Votare non è solo un diritto, ma un dovere civico di ciascuno di noi.
Con le urne si deciderà la direzione che prenderà il nostro territorio, con le urne si disegnerà il nuovo parlamento europeo. Con il voto, siamo quindi chiamati a decidere quale futuro vogliamo, per la nostra provincia e per l’Unione Europea.
A Cremona abbiamo bisogno di modelli sociali che favoriscano la partecipazione, contrastando le paure e promuovendo l’inclusione sociale. È necessario un Patto per il Lavoro, ispirato all’esperienza del Patto sottoscritto dal Comune di Milano nel 2022, che si occupi di lavoro, welfare, sviluppo sostenibile e cultura dell’inclusione. Questi temi devono essere le priorità per il futuro sindaco, che dovrà impegnarsi in un confronto costante con le parti sociali, ovvero con chi, in un contesto di grande cambiamento con le nuove tecnologie, e le molte sfide che dovrà affrontare, rappresenta il mondo del lavoro.
Particolare attenzione deve essere posta sul welfare e sulle tutele socio-sanitarie. È indispensabile respingere con forza ogni tentativo di privatizzazione e riduzione dei servizi pubblici, minacciati da logiche di profitto. Un sistema che oggi sta sempre più trasformando il diritto universale alla cura in un privilegio per pochi.
Bisogna aumentare i livelli delle prestazioni sociali per le fasce più deboli della popolazione, come anziani, minori, famiglie e giovani, garantendo un forte governo e una chiara programmazione pubblica degli interventi. Chi governa deve avere come principio base l’uguaglianza, come previsto dall’articolo 3 della nostra Costituzione Antifascista e dall’articolo 2 che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.
Non solo i comuni. Le elezioni europee, costituiscono un evento di straordinaria importanza. Il Parlamento Europeo è l’unica istituzione di governo dell’Unione Europea eletta democraticamente dai cittadini. Dalla sua formazione deriverà l’indirizzo politico generale che l’intero continente seguirà nei prossimi cinque anni. Di fronte alle grandi sfide globali, si determinerà il modello economico, sociale e culturale che vogliamo costruire.
Per questo, il nostro primo appello va alle cittadine e ai cittadini affinché partecipino e votino consapevolmente i propri rappresentanti al Parlamento Europeo.
Serve un’Europa che realizzi un nuovo modello di sviluppo, armonico ed inclusivo tra le proprie differenti regioni e che sia in grado di affrontare contemporaneamente le sfide climatiche ed ambientali e quelle sociali. Serve un’Europa che redistribuisca benessere e ricchezze, garantendo opportunità e dignità a chi studia, a chi lavora e a chi è in pensione e che superi i divari di genere. Con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale sempre più presente, è necessario garantire un modello di sviluppo che tuteli il lavoro e migliori le condizioni di tutte e tutti.
Serve un’Europa di pace. Un’Unione Europea che trovi un ruolo autonomo e definito nelle vicende internazionali, riaffermando la propria capacità di azione diplomatica per ristabilire salde relazioni multilaterali e promuovere la pace come obiettivo primario, rinunciando, una volta per tutte, alla guerra come strumento di risoluzione delle controversie, come la nostra Costituzione ci ricorda all’articolo 11.
Per questo, la CGIL propone ai cittadini, alle associazioni, alle realtà della società civile, alle realtà imprenditoriali e alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale le proprie riflessione sull’Europa che vogliamo. Un’Europa che sappia rispondere alle esigenze del presente e costruire un futuro sostenibile per tutti.