Oggi si è tenuto un secondo incontro, convocato dall’amministrazione Comunale di Cremona, sul tema della “riorganizzazione” (doverosamente tra virgolette) di Area Donna, eccellenza sanitaria del nostro territorio con un lavoro apprezzato da numerosissime donne cremonesi e non.
Un lavoro che continuiamo ad apprezzare, quello dei professionisti e delle professioniste che hanno lavorato in quel reparto e che continuano a fornire le proprie professionalità al servizio della salute pubblica.
Sia durante il primo incontro, tenutosi il 19 di marzo, che di quello odierno, noi, insieme a tutte le donne presenti ed interessate, avremmo avuto piacere di poter interloquire con il Direttore di ASST, invece assente in entrambe le occasioni.
Se abbiamo apprezzato le iniziative del Comune, volte ad aprire una discussione, l’assenza della direzione di ASST è un ulteriore segnale di chiusura a qualsiasi confronto.
È dall’insediamento di questa direzione che le relazioni sindacali, ma ancora di più, quelle con le cittadine e i cittadini, si sono interrotte nel merito e nel metodo, senza tenere conto del sentimento che il territorio esprime.
Questi incontri, tecnici, hanno fatto emergere la motivazione, tutta economica, di questa “riorganizzazione” che suona di fatto come smantellamento di un ennesimo Servizio Pubblico che, invece, sarebbe stato da incentivare e valorizzare, come meriterebbe un’eccellenza come Area Donna.
Invece no. Già tre anni fa il territorio ha perso un servizio fondamentale come l’Unità di Terapia Neonatale, oggi perdiamo Area Donna così come era apprezzata, ci domandiamo cosa ancora ci riserverà il domani.
Se da questi incontri, definiti “tecnici” emerge che le motivazioni sono tutte economiche, non possiamo che esprimere forte preoccupazione per il futuro della nostra sanità pubblica territoriale che, ricordiamo, è di tutti, perché tutti noi contribuiamo, in Regione Lombardia, in particolare, contribuiamo anche a quella privata. Ma questo non può avvenire sempre a discapito del pubblico.
Le preoccupazioni, quindi, sono anche per il futuro del nuovo ospedale, per quello delle case di comunità, per tutta la nostra sanità territoriale di cui Regione Lombardia si fa vanto ma che, tassello dopo tassello, viene costantemente depotenziata.
Questo tema è di forte interesse pubblico, è fortemente sentita ed è ora anche sul tavolo del Ministero della Sanità, vogliamo ora che anche la politica locale lo tratti con maggiore attenzione.
Chiediamo alla politica locale, a partire dall’Amministrazione di Cremona, e a tutte quelle del distretto Cremonese e Casalasco, un incontro, stavolta politico, che dovrà essere in grado di rappresentare le esigenze del territorio e dei suoi cittadini, incontro al quale auspichiamo sarà presente anche la direzione di ASST.
Elena Curci, Segretaria Generale CGIL Cremona
Maria Teresa Perin, Segretaria Confederale con delega alle politiche di genere
Sabrina Negri Segretaria Generale FP CGIL Cremona