“Il tempo del rilancio” – Intervista a Sabrina Negri, Segretaria Generale FP CGIL Cremona

Sabrina Negri, Segretario Generale della FP Cgil di Cremona, analizza le priorità

«In questo momento c’è bisogno di dare forza alla rappresentanza per favorire la valorizzazione e la crescita della Pubblica Amministrazione»

Sabrina Negri, Segretario Generale della FP Cgil Cremona (Stato, Parastato e Sanità, nda), fa il punto sul comparto in vista di due momenti chiave: il presidio di venerdì 25 marzo davanti alla Prefettura cittadina e le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie in tutti i comparti pubblici e del comparto “Istruzione e Ricerca” si terranno il 5, 6 e 7 aprile.

Perché quello del rinnovo delle Rsu è un momento importante?

«Oltre ad essere un esercizio democratico per le organizzazioni sindacali e per i lvaoratori chiamati ad operare in questi settori, dà protagonismo agli stessi lavoratori e in particolare a quanti verranno eletti. In questo momento c’è bisogno di dare forza a questa rappresentanza e a questa rappresentatività. E’ un appuntamento importante per tutti, non solo per i lavoratori stessi, per cui la nostra richiesta è di fare in modo che riescano a partecipare e a votare in tanti perché mai come adesso è indispensabile. Sono momenti che possono avere ricadute positive anche per la cittadinanza per i valori portano questi lavoratori chiamati ad offrire un servizio pubblico».

Quali sono gli obiettivi?

«I principi sono il rilancio, la valorizzazione e la crescita della Pubblica Amministrazione. Bisogna ricordare che questi lavoratori offrono un servizio pubblico che è direttamente correlato al benessere della cittadinanza la quale ha il diritto di trovare i servizi a propria disposizione. E’ necessario pertanto dare voce a questi lavoratori valorizzando questo appuntamento che rappresenta un valore aggiunto anche per tutta la cittadinanza della provincia». 

Com’è la situazione a Cremona?

«Con particolare riferimento alla realtà cremonese, questa nel tempo ha visto, a causa degli interventi normativi sia a livello nazionale che regionale, un impoverimento del servizio da offrire alla cittadinanza. Inoltre, c’è un tentativo di impoverimento con particolare riferimento alla sanità pubblica e alla poca chiarezza rispetto alla revisione della Legge regionale 23».

Quali sono le difficoltà in ambito sanità?

«In primis bisogna sapere cosa significherà l’istituzione di queste nuove strutture come ad esempio gli ospedali e la case di comunità. Gli operatori che subiranno questa riorganizzzione, inoltre, devono avere voce a riguardo. Da quando c’è questa direzione in Asst Cremona ci ha visto in dissesno più volte per via di scelte scellerate: dall’esternalizzazione degli Oss al superamento dell’Area Donna che aveva distinto la sanità territoriale che era in grado di garantire un percorso specifico alle donne affette da patologie della mammella con la giusta sensibilità e attenzione».

Come si inserisce il nuovo ospedale in questo contesto?

«La discussione non è a un livello di confronto sulla necessità di avere o meno una nuova struttura, ma nei contenuti. Vogliamo essere coinvolti nell’organizzazzione e sulle scelte che saranno offerte e mantenute per la cittadinanza. Vanno create le condizioni per essere attrattivi, perché i servizi per funzionare hanno bisogno dei professionisti: il motore di queste realtà sono i lavoratori».

Che impatto avrà il PNRR sulla Pubblica Amministrazione?

«Innanzitutto va premesso che le risorse hanno una destinazione precisa: adeguamento strutturale e digitalizzazione. A nostro avviso non basta. Bisogna incentivare le politiche occupazionali. Per fare un esempio, per concretizzare la Legge 23 servono numeri importanti di infermieri di territorio, ma oggi il numero è assolutamente insufficiente. Per cui bene le risorse che arriveranno perché saranno utili, ma non basta. Senza dimenticare che rivendichiamo un diretto coinvolgimento delle parti sociali anche per le scelte di destinazione di tali risorse».

C’è poi il tema legato al rinnovo di contratto.

«I lavoratori non hanno visto rinnovi contrattuali da diversi anni, l’ultimo riguardava il triennio 2016-2018. Al momento è stata sottoscritta – a livello nazionale – una pre-intesa per le funzioni centrali, ma non per gli altri comparti dove siamo un po’ al palo e per cui speriamo si velocizzi il confronto e si possa arrivare al rinnovo».

Quali sono le motivazioni del presidio davanti alla Prefettura?

«C’è in atto una mobilitazione a livello nazionale che si pone l’obiettivo di sollecitare il Governo a concludere il confronto sui rinnovi dei contratti della Pubblica Amministrazione. Nello specifico, a Cremona insieme anche alle categorie di Cisl e Uil, abbiamo organizzato per il 25 marzo un presidio di due ore davanti alla Prefettura durante il quale io e gli altri Segretari Generali di categoria saremo ricevuti dal Prefetto a cui chiederemo  in quanto rappresentante del Governo sul territorio  di farsi portavoce delle istanze che rappresenteremo proprio a favore del rinnovo dei contratti».

 

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