Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
È sempre una ricorrenza quanto mai necessaria perché la violenza maschile, nelle sue tante drammatiche sfaccettature, colpisce ancora milioni di donne.
I tanti eventi organizzati in questo periodo da reti e da associazioni anche sul nostro territorio, eventi che sono cresciuti negli anni coinvolgendo anche uomini, ragazzi, intere classi, e che dimostrano quanto questa giornata non sia vissuta in provincia di Cremona come una ritualità ma come l’opportunità di discutere, di confrontarsi e di trovare nuovi strumenti.
La CGIL è da sempre impegnata con tutto il gruppo dirigente a prevenire e a contrastare la violenza contro le donne anche attraverso la contrattazione collettiva nazionale e di secondo livello e mediante i tanti sportelli di ascolto creati negli anni in tante Camere del Lavoro.
L’autonomia economica delle donne, di tutte, ma soprattutto di quelle che si trovano ingabbiate in un rapporto violento e di abusi, è fondamentale per essere libere.
È pertanto indispensabile garantire alle donne la possibilità di avere un lavoro stabile, correttamente retribuito e tutelato.
Sono ancora troppe le donne di ogni età, in particolare in tante aree del sud, costrette a rinunciare al lavoro o a lavorare solo per poche ore settimanali per dedicarsi alle cure parentali e/o degli anziani. E non bastano certo le poche norme sulla conciliazione prodotte negli anni a risolvere un problema che è culturale e che è anche conseguenza di scelte di decenni di politiche “maschiliste” e, aggiungo, miopi.
Nella maggior parte dei Contratti Nazionali sono state inserite, negli anni, misure specifiche per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e in numerosi accordi aziendali e territoriali sono state recepite le intese sottoscritte da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e da altre associazioni datoriali, così come sono stati allungati i congedi retribuiti per le vittime di violenza.
Ma non basta. Tanto altro si deve fare a livello sindacale per riuscire a ridurre, se non ad eliminare le molestie, le violenze di abusi anche nei luoghi di lavoro.
Ricordiamo i dati ISTAT 2018 che indicano in circa 1.400.000 le lavoratrici che hanno segnalato di aver subito molestie fisiche e ricatti nell’arco della loro vita lavorativa. E siccome sono ancora tante le donne che rinunciano a denunciare per paura, il dato, a nostro avviso è assolutamente sottostimato.
La CGIL, tutto il suo gruppo dirigente, composto da donne e soprattutto da tanti uomini, deve continuare a farsi carico del problema a tutti i livelli, anche territoriale.
Il problema della violenza sulle donne, è sempre importante ricordarlo, è un problema di tutti, a partire dagli uomini.
Collettive 365 Donne Cgil Cremona, continuerà dunque a coinvolgerein questa battaglia i funzionari e i delegati (maschi) di posto di lavoro, anche attraverso ulteriori percorsi formativi, e proseguirà la sua azione anche in collaborazione con CISL e UIL ed in rete con le tante associazioni di donne presenti sul territorio, quali Rete Donne SNOQ, Donne Senza Frontiere, con i Centri Antiviolenza.
Tanta è la strada ancora da percorrere. Andiamo avanti. Insieme.
Maria Teresa Perin
Segretaria CGIL Cremona
Coordinatrice Collettive 365