SPI CGIL – Anche i pensionati in piazza a Milano!

Anche i pensionati in piazza: i motivi della partecipazione alla manifestazione dello SPI CGIL Cremona a Milano

Perché siamo qui oggi a Milano? Perché siamo ostinati nel credere che le cose non stiano andando nella giusta direzione: liste di attesa lunghe e interminabili, case di comunità vuote (e persino l’assessore al Welfare della Regione Lombardia lo ammette), carenza di medici di base, infermieri e molto altro ancora, se pensiamo al sistema sanitario.

Manchiamo di un reale aumento occupazionale e di finanziamenti adeguati per il sistema sociosanitario pubblico.

Parlando di tasse, i pensionati attualmente pagano il 23% di imposte, mentre coloro che si trovano nel regime forfettario versano soltanto il 15%, violando così i principi costituzionali e il concetto di progressività fiscale. Nulla è stato fatto per ridurre il carico fiscale sulle pensioni.

La tutela delle pensioni dall’inflazione è stata completamente ignorata: il Governo ha deciso di trattenere circa 10 miliardi di euro per tre anni. Non è un eufemismo affermare che il Governo si è approfittato dei pensionati. È profondamente ingiusto considerando che queste persone hanno contribuito regolarmente per oltre 40 anni.

Non è un eufemismo se diciamo che il Governo ha fatto cassa con i pensionati. Profondamente ingiusto visto che queste persone hanno normalmente pagato i contributi per più di 40 anni.

Pur essendo pensionati, siamo fortemente preoccupati per i giovani che non riescono a trovare un lavoro sicuro e adeguatamente retribuito. Molti contratti nazionali contengono disposizioni che permettono alle imprese di applicare notevole flessibilità. Allo stesso tempo, siamo contrari alla reintroduzione dei Voucher, che prevedono pagamenti netti di soli 7,5€, di cui 2,50€ suddivisi tra contributi INPS, INAIL e spese di gestione.

La legge sulla non autosufficienza non prevede risorse economiche sufficienti per essere effettivamente attuata.

Siamo inoltre preoccupati per la riforma delle tasse. L’introduzione di una tassa piatta per tutti al 15% potrà far felici molte persone, ma ci chiediamo: se è vero, come affermato dal Ministero dell’Economia, che l’erario ha incassato 544 miliardi di euro nel 2022 (48 miliardi in più rispetto al 2021), a quanto ammonteranno le entrate con una flat tax? Come potranno le entrate dell’erario garantire il finanziamento futuro di servizi come la sanità, l’istruzione e i trasporti se si verifica una drastica diminuzione?

Questi sono solo alcuni dei numerosi motivi che ci spingono a manifestare, e non si tratta affatto di cose inventate. Purtroppo, questa è la nostra realtà quotidiana, e ognuno può esserne testimone.

Ecco perché siamo qui in piazza.

Mimmo Palmieri
Segretario Generale SPI CGIL Cremona

 

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