Bosio, CGIL Cremona: “Artigiani senza cassa, è come se fossero invisibili”

Da “La Provincia di Cremona”
Venerdì 19 Febbraio 2021

Gli artigiani senza «cassa»

La Cgil chiede subito il trasferimento delle risorse stanziate dal governo per poter pagare i lavoratori L’ultimo assegno integrativo per i dipendenti risale a cinque mesi fa. Bosio: «È come se fossero invisibili»

«I lavoratori del settore artigianato fermati dalla pandemia restano ancora senza il sostegno di quella che era la ex cassa integrazione per il loro settore e che ora si chiama FSBA. Ad oggi riscontriamo il pagamento del solo periodo febbraio a settembre 2020. Un ritardo intollerabile. La situazione è arrivata al limite, fra pochi giorni saranno cinque le mensilità arretrate. Come possono sostenere le proprie famiglie le lavoratrici ed i lavoratori dell’artigianato? » . Lo scrive Massimiliano Bosio a nome della segreteria di Cgil Cremona, in una lunga nota. «Il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, nato nel 2016 — prosegue — è finanziato dalle aziende e dai lavoratori tramite una contribuzione mensile che permette alle piccole aziende artigiane di affrontare momentanee situazioni di crisi e non certo una pandemia, tant’è che a maggio scorso il fondo aveva esaurito le risorse disponibili. Per questo si è reso necessario l’intervento del Governo. Parliamo di lavoratrici e lavoratori che non hanno visibilità mediatica ma non per questo devono essere trattati in modo diverso da tutti coloro che stanno ricevendo forme di sostegno economico e chiedono con forza di essere considerati, di uscire dall’invisibilità e da una condizione di marginalità sociale, che coinvolge migliaia di cittadini lombardi (più di 170.000) e centinaia di cremonesi (oltre 600) in attesa di questi pagamenti. Queste sono alcune delle situazioni che portano la Cgil a chiedere una riforma degli ammortizzatori sociali che garantisca pari diritti e tutele a tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore in cui operano, dalla dimensione aziendale e dalla tipologia cont r at t u ale» . Molti di questi lavoratori, oltre ad essere in attesa dell’as segno dell’ammortizzatore sociale, si trovano anche nella situazione di non vedersi attribuiti i contributi previdenziali, nonostante le circolari INPS avessero fornito le indicazioni operative per far sì che questo non accadesse. «Tutto ciò — scrive ancora Bosio — sta determinando il mancato riconoscimento del requisito pensionistico per i lavoratori che dovrebbero accedere alla meritata pensione e il respingimento della domanda. Solo grazie all’int ervento della CGIL e del patronato INCA con solleciti sia ad FSBA che all’INPS siamo riusciti a portare alla luce e a risolvere numerosi casi. Superata questa fase di criticità saremo a disposizione per verificare l’accredito della contribuzione per tutti i lavoratori, indipendentemente dal diritto alla pensione», conclude Bosio.

 

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