IL CROLLO ALL’OSPEDALE

Le morti sul lavoro non sono mai fatalità Signor direttore.
Dopo una giornata lavorativa l’unica cosa che dovrebbe accadere ai lavoratori è il rientro a casa tra gli affetti delle loro famiglie. Tutto questo non è accaduto giovedì per Claudio Malgarini dipendente di una ditta esterna appaltatrice dei lavori in Medicina nucleare all’Ospedale di Cremona. Si tratta dell’ennesimo incidente mortale in un cantiere di un’opera pubblica dove, dalle prime ricostruzioni che abbiamo appreso, l’operaio è rimasto schiacciato mentre stava effettuando i lavori di isolamento con il piombo del bunker che ospiterà il nuovo acceleratore lineare del nosocomio cremonese. I medici dell’ospedale stesso sono intervenuti nel tentativo di soccorrerlo e rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare. Il lavoratore è deceduto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza del cantiere dove è avvenuta la disgrazia. È stata allertata anche la polizia e restano da chiarire le dinamiche dell’accaduto e le responsabilità. Dopo il lockdown sono ripresi i lavori e con loro sono riprese le morti sul lavoro: questo appartiene alla patologia del mondo del lavoro. Nel 2020 è inaccettabile registrare mediamente tre decessi in un giorno lavorativo. Come Feneal, Filca e Fillea chiediamo che si faccia luce sull’accaduto e sulla corretta applicazione delle norme previste per la sicurezza sul lavoro. Sono anni che le organizzazioni di categoria Feneal Filca e Fillea denunciano la preoccupazione e il loro sdegno per quanto è successo e richiedono, ancora una volta, un’attenzione maggiore sulla prevenzione e sulla sicurezza nei cantieri. Le misure di prevenzione devono essere considerati come investimenti, non come costi. Altrimenti non si esce dalla spirale nel massimo ribasso per l’aggiudicazione dei lavori negli appalti. Il settore edile purtroppo si conferma uno dei più a rischio con un altissimo numero di vittime ogni anno. Le istituzioni preposte e le forze dell’ordine devono farsi carico della materia della sicurezza con particolare riguardo ai settori più a rischio, la cultura della sicurezza deve essere sempre messa al primo posto, serve l’impegno di tutti attraverso un lavoro di sinergie tra istituzioni, Inps, Inail e gli Enti Bilaterali del settore delle costruzioni per radicare sempre di più nella società una forte cultura della sicurezza sul lavoro. Filca-CISL, Fillea-CGIL e Feneal-UIL continuano a battersi per la sicurezza e la dignità dei lavoratori nei cantieri, chiedendo più formazione e più controlli e avanzando proposte serie e fattibili, non sono più rinviabili quelle riforme strutturali come l’introduzione della patente a punti per le imprese edili la timbratura dell’orario di lavoro in cantiere. L’ennesimo infortunio mortale narra di quanta strada si deve ancora fare per evitare le morti sul lavoro. Di lavoro si deve vivere, non morire, la salute dei lavoratori è un bene primario, per questo è assurdo ancor oggi morire sul lavoro. Le morti sul lavoro non sono mai una fatalità ma un insieme di eventi precisi che ne determinano le dinamiche e le responsabilità ed è per questo che non va mai abbassato il livello di attenzione sull’applicazione e il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza. Regione Lombardia, Enti Locali (Comuni e Province) devono affrontare la questione infortuni nei luoghi di lavoro con priorità. Se per l’emergenza sanitaria dovuta la Covid-19, ci si è mossi emettendo ordinanze e circolari, anche per gli infortuni nei luoghi di lavoro deve essere affrontata la questione in modo determinato da parte degli Enti Locali. Feneal Filca Fillea di Cremona valuteranno la costituzione di parte civile perché ogni morte sul lavoro vuol dire essere parte lesa rispetto alle norme definite contrattualmente. Le Segreterie territoriali Cgil, Cisl e Uil unitamente alle categorie Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e ai lavoratori esprimono un sincero e profondo cordoglio ai familiari di Claudio Malgarini.

Feneal Filca e Fillea Fderazioni dei lavoratori edili

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