Il 30 giugno in scadenza i contratti precari del mondo della scuola: Basta precariato di Stato!

CREMONA 28 giugno – Come ogni anno, anche il 30 giugno 2023 scadrà il contratto a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori della scuola. Una situazione che lascia nell’incertezza decine di migliaia di famiglie e un intero settore, quello dell’istruzione, che dovrebbe invece essere centrale per il futuro del Paese.

Solo nella Provincia di Cremona sono migliaia le lavoratrici e lavoratori della scuola senza un contratto stabile.

“Un precariato di Stato che deve finire – Afferma Alba Caridi, Segretaria Generale FLC CGIL Cremona – lavoratrici e lavoratori della conoscenza, un settore fondamentale per ogni Paese che voglia guardare il futuro, vivono nella costante incertezza, è davvero inaccettabile. Da anni chiediamo un grande piano di stabilizzazioni nel mondo della scuola e dell’università”.

A partire dal mese di luglio, infatti, questo esercito di lavoratrici e lavoratori precari, non solo vivrà nell’incertezza sul proprio futuro, ma l’unica sicurezza che si potranno permettere è quella di non avere lo stipendio, ma – magra consolazione – di avere la possibilità di accedere alla NASPI.

“Ancora più assurdo – prosegue Caridi – se pensiamo che questo precariato è ormai strutturale: ogni anno un docente, dipendente dello Stato, sa che avrà il contratto in scadenza: ogni anno quel docente farà la domanda di NASPI allo Stato e per due mesi sa che percepirà un’indennità che è pari al 75% dello stipendio.”

Il 3 e 4 luglio FLC CGIL Cremona, insieme a INCA CGIL Cremona, apre uno sportello per fornire assistenza e guidare le lavoratrici e i lavoratori nel processo di richiesta della NASPI.

“Il servizio è rivolto a iscritti o a chi intende iscriversi a FLC CGIL. – Conclude Caridi –  È oggi un servizio fondamentale. Continueremo a batterci per le stabilizzazioni e un mondo dell’istruzione che possa vivere senza incertezza, ma nel mentre dobbiamo affrontare il presente e vogliamo offrire tutto il supporto affinché nessuno debba affrontare queste sfide da solo”.

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